MGL VALENTINI romanziera モニカ ・MGL・ ヴァレンティーニ作家
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Agemina

9/22/2018

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💙💙💙💙💙 Bella storia.Scritta benissimo e consente al lettore di immedesimarsi con i protagonisti incentivandone la lettura.
Non posso dire di più ma il finale mi ha delusa.
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Agemina

4/1/2018

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💙💙💙💙💙Evitiamo subito fraintendimenti: chi cercasse un “classico” romanzo storico potrebbe rimanere spiazzato. Stessa sorte potrebbe capitare a chi cercasse un “semplice” romanzo rosa, con qualche inserto storico d’atmosfera.
In questo libro, infatti, le scene romantiche, d’amor cortese e d’amor carnale, si presentano con continuità, ma all’interno di una ricostruzione storica sì romanzata, ma anche molto accurata: l’autrice ricostruisce con abilità l’ambiente dell’epoca e, in particolare, i mesi che passano tra l’elezione al soglio pontificio di Celestino V e la sua rinuncia a favore di Bonifacio VIII.
La cura e lo studio che si percepiscono chiaramente nella ricostruzione storica; lo stile, personale, maneggiato sempre con abilità; la bravura nel descrivere con semplicità atti e atteggiamenti oggi spinosi, ma all’epoca normali; l'attenzione messa nell’edizione dell’ebook: questi i principali motivi che ci spingono a consigliare questo libro.
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”: non vogliamo suggerire paragoni impropri, ma di questo si “canta” in questo libro davvero ben curato, che, a dispetto della lunghezza, si fa leggere con interesse fino all’ultima pagina.

Extra Vergine d'Autore-Goodreads
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Agemina

1/31/2018

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Agemina: tecnica di lavorazione dei metalli, usata fin dall’antichità per ottenere una decorazione policroma mediante l’intarsio di metalli di diverso colore sulla superficie metallica di un oggetto. Tracciato il disegno, scolpito a cesello e scalpello o per impressione, si procede all’inserimento a freddo nei solchi così ottenuti di fili o foglie di argento, oro, rame, poi battuti con il martello.
La prima cosa che mi ha incuriosito di questo romanzo è stata proprio il titolo. Inusuale, curioso, diverso da quelli a cui oggi spesso siamo abituati. Al principio ero convinta fosse il nome della protagonista poi invece, una volta cercata sul dizionario la definizione, mi sono chiesta cosa avessero in comune una tecnica di lavorazione dei metalli e un romanzo storico. Con lo scorrere delle pagine ho trovato la mia interpretazione.
La superficie metallica in cui si tracciano i solchi che formano il disegno è data dal contesto storico. La storia inizia nel 1294 vale a dire in un periodo particolarmente delicato e complicato. Papa Niccolò IV è morto già da due anni e i cardinali non riescono ad eleggere il prossimo pontefice. A causa della peste si trovano a Perugia ma sono in totale disaccordo sul nome del successore. Dal canto suo Carlo II d’Angiò (detto lo Zoppo) fa pressioni su di loro per una veloce elezione in quanto ha bisogno della ratifica del papa per la sua incoronazione a re di Sicilia dopo la rinuncia di Giacomo II d’Aragona. Con grande accuratezza l’autrice ci accompagna e ci fa scoprire i retroscena dell’elezione di Pietro da Morrone (Papa Celestino V, il papa del gran rifiuto), le alleanze, i sotterfugi e gli scambi di favori tra il clero e i potenti dell’epoca. In questo viaggio il lettore impara a conoscere personaggi storici realmente esistiti come Benedetto Caetani e Carlo Martello, Pietro e Sciarra Colonna, assiste a battaglie, duelli, tornei cavallereschi ed entra, attraverso frequenti descrizioni mai noiose, nella vita quotidiana del castello e del villaggio che sorge nel feudo dei Roccagelata.
“i contadini erano già al lavoro nei campi, intenti alla mietitura, mentre i bambini più piccoli portavano il cibo ai maiali per farli impinguare per il fabbisogno familiare in vista dell’inverno. Oltre i campi coltivati a cereali, la vallata offriva boschi di noci e castagni, pronti a donare olio e farina per i mesi freddi, e prati che in quel periodo risplendevano di vitalità, punteggiati dei variopinti colori dei fiori”.
Ed è proprio in questi solchi che l’autrice riesce a tracciare cosi abilmente che si inseriscono mano a mano i colori del romanzo. Il nero dell’odio e del tradimento, il bianco della purezza e dell’innocenza, il verde della speranza, il blu della paura prima di una battaglia, il viola della passione, il grigio del complotto e della diffidenza e, sopra ogni altro, il rosso dell’amore.
Agemina è un romanzo storico, ma è soprattutto una storia d’amore, un amore totale, passionale, contrastato, cieco e sordo, un amore da nascondere e da difendere, un amore che nasce inaspettato, cresce e scoppia incontenibile tra due ragazzi (Orso e Gelina) che dopo un’infanzia trascorsa insieme si accorgono di essere l’uno la metà dell’altra a dispetto della differenza sociale e delle convenienze.
  “Ti spetta di diritto”
 Questa la frase che racchiude il segreto che Jano, fratello maggiore di Gelina, custodisce dentro si sé e che pronuncerà facendo capire al lettore cosa lo spinge ad esaudire ad ogni costo il desiderio espresso da suo padre in punto di morte. In questo libro i personaggi di fantasia hanno mille sfaccettature e sfumatureche li fanno sembrare reali. I loro sentimenti sono veri, si passa dalla cattiveria di Braccio, arrogante figlio di Desiderio Colonna che pur di ottenere ciò che vuole è disposto a uccidere, all’ingenuità di Gelina e delle sue dame di compagnia che scoprono l’amore e il desiderio.
“Gelina si accorse che non riusciva a distrarsi dalla camicia bagnata di sudore che si attaccava come una seconda pelle al corpo di Orso e che lo mostrava come l’uomo che era diventato. All’improvviso non riuscì più a identificarlo con il bambino e con l’adolescente che era abituata a vedere e quella consapevolezza le lasciò uno strano senso di voluttà che le infiammò i corpo e che non riuscì a capire”
Bene e male, bianco e nero; distinzioni nette che permettono di distinguere tra i buoni e cattivi…. e poi c’è lui: Ruggero, il personaggio che non ti aspetti, quello che all’inizio è uno dei tanti e poi diventa uno dei protagonisti, sempre leale, fidato, presente. È proprio lui quello che mi ha colpito maggiormente. Un uomo capace di passare dalla rabbia all’amore, dalla tenerezza alla violenza, un cavaliere con un’infanzia difficile e dolorosa che nonostante tutto riesce a riconoscere in ogni occasione la sottile linea dettata dall’onore che non va mai sorpassata e all’improvviso, per amore, tradisce il suo signore.
“riprese in mano una ciocca, accorgendosi che solo sfiorarlo lo faceva tremare e stringendo i denti la recise con il pugnale. Come in un sogno vide la ciocca cadere a terra e sentì il proprio cuore perdere un colpo. Lo stesso accadde al secondo taglio e temette di morire d’infarto prima di portare a termine l’opera”
Agemina è quindi anche una storia di sentimenti forti e “fuori dal comune” che racconta in modo perfetto anche di un’amicizia all’inizio impensabile, un’amicizia cresciuta in mezzo a mille difficoltà e rancori fra due uomini diffidenti che la vita e il dolore riuniscono alla fine del romanzo. Non tutti i protagonisti riusciranno a realizzare i loro sogni, non tutti resteranno in vita lasciando nel lettore un senso di tristezza, ma anche questo fa di Agemina un romanzo da leggere fino in fondo. In un periodo storico in cui la vita era breve e la morte era sempre in agguato il classico finale delle favole “e vissero tutti felici e contenti” non sarebbe forse stato appropriato.
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Thriller storici e d'intorni

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Agemina

1/24/2018

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Il romanzo di ambientazione storica “Agemina”, dell’autrice Monica Valentini, è il primo libro della saga dei Roccagelata. L’autrice, che ha già dato alla luce alcuni romanzi storici puri, in “Agemina” sperimenta il piacere di lasciare briglia sciolta alla sua sapiente creatività, schierando personaggi di pura fantasia al fianco di altri noti nella storia medievale italiana. Morendo, il vecchio re lascia legittimamente il feudo, che si trova ai confini tra il Lazio e l’Abruzzo, al primo e unico figlio maschio di nome Jano. Egli, infatti, ha soltanto una sorella di nome Gelina, la quale, suo malgrado, si ritroverà ad amministrare Roccagelata in assenza del fratello costretto a partire al seguito di Carlo II d’Angiò, detto lo  Zoppo.
L’opera inizia in modo sublime, ci si lascia incantare dalla descrizione ambientale che scorre con un linguaggio quasi poetico. Il lettore, da subito, ha l’impressione di trovarsi davanti a  un lessico curato e ricercato,  tuttavia scorrevole e mai inadeguato al contesto. Sembra quasi di vederli quei contadini che lavorano i campi, pare di sentire il cinguettio degli uccelli, di essere lì con Jano, che è il personaggio che conosciamo da subito. 
Padrona della tecnica narrativa, la Valentini fa molto di più che limitarsi a presentare il primo personaggio, perché  dà al lettore informazioni necessarie per introdurlo al contesto storico senza appesantirle o proporle sottoforma di noiose spiegazioni.
Proseguendo nella lettura ci si imbatte in Braccio Colonna, il quale getta fango sulla prestigiosa famiglia a causa del suo modo di comportarsi crudele e scellerato. L’uomo, infatti, viene introdotto nel romanzo durante un incontro con il cardinale Pietro Colonna di Sant’Eustachio di cui Braccio è il nipote. Nel dialogo tra i due conosciamo le malefatte del giovane Colonna, compiute al fianco del suo leale scudiero Ruggero Monteforte. Notevole è la caratterizzazione dei personaggi. Essa non è mai piatta, ma ricca di sfumature e viene usata in modo approfondito anche per i personaggi minori. 
La vita condotta a Roccagelata che nel frattempo è amministrata da Gelina, viene curata con descrizioni che fanno comprendere l’accurata documentazione anche sugli usi e costumi del Medioevo. Si entra, infatti, nel vivo del romanzo, non solo attraverso gli eventi storici dell’epoca trattati dall’autrice, ma anche assaporando gli scorci dei riti quotidiani. Ed ecco che la Valentini descrive con minuzia la sala dei banchetti, il tintinnio di ferri e ferraglie varie, la preghiera di ringraziamento prima di cominciare il pasto, i cavalieri che usavano tagliare la carne alle dame, rendendo l’opera anche un prezioso documento per le curiose e affascinanti usanze dell’epoca.
La serenità della vita di corte, tuttavia, verrà sconvolta dall’arrivo di Braccio Colonna che, approfittando dell’assenza di Jano, impegnato con Carlo II d’Angiò a risolvere la faccenda dell’elezione del pontefice in favore del suddetto sovrano, ne approfitta per ammaliare la nobile Gelina così da convincerla a sposarlo. I diabolici e per nulla disinteressati piani del Colonna, falliranno perché nel frattempo nasce una tenera storia d’amore tra la fanciulla e il suo menestrello Orso.
La trama di “Agemina” risulta ben equilibrata tra gli eventi storici accaduti, come l’abdicazione di Celestino V ad opera di Bonifacio VIII, e la sfumatura rosa a volte preponderante. Ciò che all’apparenza, e in un primo momento può lasciare sorpresi è la magnanimità di Jano nell’arrendersi all’evidente amore tra Gelina e Orso, poiché si scoprirà un motivo molto forte per cui nel Medioevo non si sarebbe mai permessa una cosa del genere. Il tutto si risolve nel momento in cui il lettore comprende che la radice di un ragionevole rifiuto rimarrà un segreto e perciò non verrà diffuso pubblicamente. Non è nostra intenzione continuare a narrare la trama, togliendo al lettore il piacere di conoscere l’evolversi degli eventi di questo affascinante romanzo.
Di sicuro ci troviamo davanti a un libro in grado di emozionare, lasciare col fiato in sospeso, e raccogliere il favore sia del lettore storico, sia di quello amante del genere rosa.  

​Les Fleurs du mal
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Agemina

1/16/2016

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💙💙💙💙Un tuffo nel passato.Un libro appassionante e ben ambientato. Si legge di un fiato grazie al l'abilità dello scrittore che riesce a far immedesimare nei personaggi
Ilaria Degl'Innocenti


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Agemina

1/15/2016

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💙💙💙💙Sicuramente un buon libro.Sentimenti,passioni,avventura,storia ..... la vicenda storica fa da sfondo alle vicende umane intense e appassionanti....ciò in cui l'autrice eccelle e'l'approfondimento dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti che descrive con intensa delicatezza e umana comprensione ....buona lettura che mi induce a leggere gli altri drlla saga
Maria Rita Vendetti

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Agemina

1/15/2016

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💙💙💙💙💙agemina....splendido.Mi piace molto questa scrittrice, forse xke amo leggere libri storici e lei si è' dimostrata una autorità in materia....ho già letto i cavalieri del principe nero e l'ho trovato bellissimo e intrigante fino alla fine....agemina e' altrettanto bello , ho amato jano , Ruggero , tancredi e tutti gli altri protagonisti....peccato ke il lieto fine nn c'è quasi mai con lei....è' vero ke il Medioevo e' stato un periodo molto buio , ma il protagonista principale nn dovrebbe morire ... O almeno nn a metà libro...si toglie una parte importante a tutta la storia..è' come nn utilizzare determinate spezie in cucina... Anke se pesanti o sgradevoli vanno cmq utilizzate x esaltare la pietanza....Valentini far morire un protagonista interessante come jano metà storia, a mio avviso nn e' stata una mossa intelligente...( senza offesa. ) .... È solo la mia modesta opinione....
​Insonnia


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Agemina

1/15/2016

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Un’altra cosa per cui vado matta sono gli inizi descrittivi. Sono molti i lettori che apprezzano i cosiddetti incipit in medias res, grazie ai quali vengono immessi direttamente nell’azione, senza preamboli e lungaggini varie. A contrario, io tendo a innamorarmi di un buon libro nel momento in cui riesco a entrare nella mente del personaggio, ascoltarlo, vederlo muoversi nel suo mondo, immaginare le sue abitudini quotidiane o i suoi cipigli tipici. Tendo a innamorarmi di un libro quando entro nel libro stesso.
Questo è uno dei motivi per cui oggi voglio parlare di “Agemina”, un romanzo storico di cui ho avuto occasione di godere durante questa lunatica estate. Questo libro è stato un mio fedele compagno di viaggio a prescindere dal sole o dalle nuvole. Che importa? Non ci vuole il bel tempo per dedicarsi a una buona lettura.
La prima cosa che, penso, incuriosisca un po’ tutti è il titolo. Parola strana quest’AGEMINA! E tuttavia è una parola che rientra a pieno titolo nel vocabolario italiano, anche se risulta essere letteralmente sconosciuta per i non addetti ai lavori. Anche per me è stato lo stesso.
Quello che mi interessa sottolineare è l’effetto della lavorazione ad agemina che credo sia proprio il risultato che l’autrice ha voluto imprimere nel suo lavoro. Questo è ovviamente un parere da lettrice, ma ritengo difficile non rimanere ammaliati dal complicato puzzle di elementi che ci viene offerto da questo romanzo.
Il libro narra di un periodo storico che va dall’estate 1294 all’autunno 1297. Protagonisti della vicenda sono i membri di una nobile famiglia di un feudo chiamato Roccagelata, i cui signori, i conti Roccagelata, Jano e sua sorella Gelina, si trovano a dover affrontare diverse problematiche causate in parte dal periodo storico tutto particolare (siamo nel momento in cui la Chiesa si trova ad avere a capo il celeberrimo Papa del gran rifiuto, Celestino V) e in parte da situazioni più personali.
All’inizio troviamo Jano Roccagelata a Perugia al seguito di Carlo II d’Angiò, il quale si trova in Umbria per sollecitare l’elezione del nuovo pontefice. L’autrice immette immediatamente il lettore nel momento storico, mostrandogli quanto sia di vitale importanza per il re francese che il conclave si sbrighi a trovare un nuovo papa, giacché, dopo la morte di Niccolo IV e la rinuncia di Giacomo II d’Aragona alla Sicilia, Carlo II ha tutto il diritto di reclamare quella florida terra per sé e solo il Papa può ratificare la sua incoronazione.
Jano non sembra interessato alla causa del re. Ha un secondo fine che rimane del tutto indecifrabile ma che ha a che fare con una promessa che il giovane fece a suo padre, Roffredo Roccagelata, prima che morisse. Egli è giovane e bellissimo, e dimostra una tempra forte e un carattere onesto ma riflessivo e calcolatore, sebbene questa caratteristica andrà affermandosi soltanto in seguito.
In brevi ma incisivi capitoli Monica Valentini crea dei piccoli quadri che presentano i diversi e numerosi (ci voglio tanti personaggi per fare un buon romanzo storico!) personaggi del libro. Da Jano a Gelina, sua sorella, che si rivela una fanciulla coraggiosa e dall’animo moderno e leggermente ribelle. Con rapide pennellate viene dipinto Orso, il menestrello di Roccagelata, giovane aitante che, a dispetto del suo sesso, insegna a Gelina a difendersi con la spada. Il lettore, inoltre, impara a conoscere il vecchio siniscalco Vidicungo Sanfelice, padre Alfio Maletta e le dame di compagnia di Gelina, Alina, Filomena e Dorotea che vivono a Roccagelata. Braccio Colonna, viziato signorotto dal temperamento meschino, figlio di Desiderio Colonna, e il suo scudiero Ruggero Monteforte, che lo segue ovunque con una fedeltà che, a un certo punto, non sente più sua.
Insieme ai personaggi di fantasia, compaiono i concretissimi personaggi storici. Da Carlo II Lo Zoppo e suo figlio Carlo Martello, ai cardinali Pietro Colonna, Sciarra Colonna, Benedetto Caetani, fino al mite eremita del monte Morrone Pietro Angeleri, rimasto alla storia col nome di Celestino V.
I piccoli quadri acquistano via via un senso compiuto una volta che vengono incastrati tra loro, creando un intreccio narrativo coinvolgente e ricchissimo di aneddoti e riferimenti storici. Ed è qui che la Valentini dimostra la sua bravura nella lavorazione ad agemina, come dicevo prima. Dopo aver preparato con oculatezza e accuratezza i solchi per l’inserimento dei colori, lentamente il disegno prende vita in un mosaico da cui è impossibile staccare gli occhi fino a che non ci si è messi alla distanza giusta per poterlo abbracciare tutto con un solo colpo d’occhio.
Per me descrivere i libri di quest’autrice è sempre un po’ complicato. Mi ha abituata a un vero e proprio vulcano narrativo, con il suo stile diretto e veloce che non rinuncia mai alla ricerca del termine corretto, soprattutto quando si parla di storia. Inserirei questo romanzo nel genere storico, sebbene sia intriso di eventi romantici, di aneddoti avventurosi, di scandagli interiori guizzanti come lampi di luce, e lo farei perché raramente ho trovato in un romanzo di questo tipo una così attenta ricerca storica che non cozzi mai con le esigenze narrative di una scrittura di finzione. Monica Valentini trasporta nel suo mondo di carta, con pari dignità, personaggi reali e personaggi inventati e li fa interagire in modo che né si creino quelle tristi falsità storiche che spesso si leggono in questi frangenti, né si sottometta il libro alla storia.

I Libri di Ilaria
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Agemina

1/15/2016

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💙💙💙💙Per sognare il medioevo. Una bella storia, come del resto lo sono tutte quelle di questa autrice, della quale ne ho già lette alcune. Ho saputo delle critiche per il tabù che contiene, ma non mi sono scandalizzata più di tanto. Posso consigliarlo tranquillamente.
​Marfisa


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Agemina

1/15/2016

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💙💙💙💙Bella sorpresa.Ottimo libro, bella e interessante l'ambientazione storica, che forse meritava un maggiore approfondimento.
La storia è intrigante e i personaggi molto ben descritti; consiglio l'acquisto... si legge tutto di un fiato!
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    MGL Valentini ringrazia vivamente i lettori e le lettrici che lasciano un loro commento.

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